Convegno 2017 a Bologna


LA BELLEZZA. Si può farne esperienza in Università?

In una grotta ai piedi dei monti Zagros in Mesopotamia, 80.000 anni fa alcuni individui appartenenti alla specie Homo sapiens seppellivano i loro congiunti deponendo dei fiori accanto alle salme. Che cosa spingeva questi antichi uomini a esprimere la pietà verso i defunti portando fiori sulla tomba, un gesto che si è tramandato nei millenni fino a noi? E perché le più antiche testimonianze documentano l’uso da parte dei nostri antenati di adornarsi e adornare le dimore primitive con fiori? Perché l’uomo, unico fra tutti i viventi, fin dal suo primo apparire è colpito, attratto dai fiori? Cosa rappresentavano i fiori per questi antichi uomini, e cosa rappresentano ancora oggi? I fiori rappresentano il bisogno di bellezza che caratterizza la nostra specie: noi uomini non possiamo fare a meno dell’esperienza della bellezza in ogni nostra attività, nel lavoro, nella vita familiare, nella vita sociale, nelle espressioni culturali. E l’esperienza della bellezza si associa alla creatività e al desiderio di felicità. Per questo vorremmo aiutarci a capire che esperienza facciamo della bellezza nel nostro lavoro in Università. Cosa c’è di bello in una formula matematica, in una sintesi chimica, in un quadro astratto, nello studio di una patologia nella letteratura, nell’arte.